Grumo Nevano: Giornata della Memoria, con la testimonianza di Mario De Simone, fratello di Sergio De Simone vittima del dottor Heissmeyer

Servizio realizzato da Caterina Flagiello 

Si è celebrata questa mattina presso l’Istituto Comprensivo Matteotti Cirillo di Grumo Nevano, la Giornata della Memoria con la testimonianza di Mario De Simone, fratello di Sergio De Simone, unico bambino italiano sottoposto a crudeli esperimenti medici da parte del medico e criminale nazista Kurt Heissmeyer.

Il piccolo Sergio De Simone nacque a Napoli, il 29 novembre 1937 e a soli 7 anni fu deportato ad Auschwitz per poi essere trasferito nel lager di Neuengamme, dove Heissmeyer inoculò a lui e ad altri 19 bambini i bacilli della tubercolosi. Sergio fu ucciso il 20 aprile 1945 nel sotterraneo della scuola Bullenhuser Damm di Amburgo, assieme ad altre vittime. All’inizio dell’incontro è stato proiettato un video musicale, dei Nomadi: “Auschwitz – Bambino nel vento” dove sono state raccolte varie foto dei bambini che sono morti nei campi di sterminio (qui il link) e dove si può notare, a 10 secondi dall’inizio, una foto che ritrae Sergio con le due cuginette Andra e Tatiana Bucci. Interviene in apertura la dottoressa Angela Cirillo sub commissario al comune di Grumo Nevano: “Si potrebbero dire tante cose, questo senso di atrocità, che ognuno di noi sente nel proprio animo quando rivolgiamo il pensiero all’olocausto, impone di fermarsi e riflettere. È importante ricordare perché il male si ripete nella dimenticanza, si reitera nell’oblio. Bisogna superare l’oblio parlando, facendo quello che stavo facendo qui oggi.” e prosegue: “Non state zitti, dite le cose con il loro nome, perché date una mano, anche nel vostro piccolo, a fare in modo che il male non si reiteri” La dirigente scolastica Emilia Zanfardino, nei saluti iniziali si rivolge ai ragazzi così: “La memoria storica è importante e va osservata e preservata, come un tesoro prezioso. Gli errori del passato non vanno mai più commessi e vanno conservati con quella consapevolezza che non bisogna più ripeterli, soprattutto quando si tratta di crimini contro l’umanità. Noi come scuola, ci siamo prefissati l’obiettivo di portare avanti i nostri progetti sulla legalità, con un obiettivo di riferimento: il valore dell’essere umano. Qualunque persona va tutelata, difesa e protetta.” Mario De Simone condivide la sua toccante esperienza e la storia delle sue origini con i ragazzi:” La Shoah è un evento terribile, ma io sono qui per raccontarvi una storia, collegata alla follia della Shoah, che però deve avere un’utilità di ricaduta nelle vostre teste. […] Quando il giornalista Günter Schwaberg, ci consegna il certificato di morte di mio fratello da parte del comune di Amburgo, io e mia moglie decidemmo che questa storia non potesse rimanere chiusa all’interno di casa nostra e la porto nelle scuole a partire dal 1995, perché è necessario che proprio voi conosciate questa storia, che rimanga dentro di voi e che sappiate la responsabilità di questo ricordo, il quale, una volta che vi è stato consegnato, non vi può più scappare. Voi tra poco prenderete il posto degli adulti di adesso e allora sarà il momento in cui questo ricordo inizierà ad agire dentro di voi”. L’incontro, con il patrocinio del comune di Grumo Nevano, è stato moderato dal giornalista Giuseppe Maiello, che coglie l’occasione per condividere un’esperienza in comune con Mario De Simone: entrambi i loro papà sono stati, purtroppo, prigionieri nel lager di Dortmund nello stesso periodo. Tanta la commozione da parte degli studenti che hanno partecipato all’incontro; a cui hanno contribuito ponendo varie domande, oltre che con una performance di danza (sulle note di Hallelujah) e di poesia, con la lettura di testi di vari autori, tra cui Marc Bloch.