Grumo Nevano, BOLLETTE SPAZZATURA: ABBIAMO LE PIU’ ALTE D’ITALIA, 508 EURO A FAMIGLIA! UN “SISTEMA” DEI COSTI E TARIFFE CHE NON PUO’ PIU’ ESSERE TOLLERATO

Mentre in Italia la media è di 297 euro a famiglia Grumo Nevano con 508 euro supera perfino la media della Campania che è di 427 euro all’anno!

Almeno un primato in Italia l’abbiamo: siamo tra i primi comuni dove la bolletta della spazzatura è praticamente un vero e proprio salasso alle famiglie grumesi. Superiamo perfino la media della nostra Regione Campania che si attesta a 427 euro per famiglia. A Grumo Nevano superiamo i 3.000.000 di euro che vengono divisi per 5.900 nuclei familiari: la media è da brividi 508 euro per famiglia e c’è chi ne paga molto di più rispetto ai 508!

Un costo davvero altissimo che non si riesce a spiegare nonostante una percentuale di raccolta differenziata che dovrebbe premiare e far scendere la bolletta. Non è possibile, ad esempio, che comuni come il nostro, stessa popolazione, stessi servizi, pagano esattamente la metà! Basta recarsi a Cardito per rendersene conto.

La gente è stufa e non ne può più e i dati della differenziata tendono al ribasso proprio per questa vessazione altissima che nessuno riesce a correggere. Il “sistema” si autodifende e se ne frega dei problemi economici dei cittadini costretti, in numero sempre maggiore, a non poter pagare la bolletta per ovvie ragioni di sopravvivenza: prima la famiglia da sfamare e poi il resto. Un “sistema” tariffario e dei costi che non può più essere tollerato.

Tassa sui rifiuti, è la Campania la regione più cara

I nuovi dati dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva

Resta più o meno stabile la tassa sui rifiuti nel nostro Paese: nel corso del 2016, una famiglia media italiana ha pagato 297 euro (contro i 296 del 2015). La Campania è la regione più cara (427 euro annui) mentre il Trentino Alto Adige è quella più economica (193 euro). E’ questo il quadro che emerge dalla annuale rilevazione dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva che per il nono anno consecutivo ha realizzato un’indagine sui costi sostenuti dai cittadini per lo smaltimento dei rifiuti in tutti i capoluoghi di provincia.

L’indagine ha preso come riferimento nel 2016 una famiglia tipo composta da 3 persone, con un reddito lordo complessivo di 44.200 euro ed una casa di proprietà di 100 metri quadri.

In particolare, la ricerca evidenzia che l’incremento maggiore si registra in Molise (+10,9%), in particolare a Isernia dove la tariffa per lo smaltimento dei rifiuti è salita a 202 euro rispetto ai 156 del 2015 (29,4%). Confrontando i singoli capoluoghi di provincia, Belluno si rileva la città più economica (149 euro all’anno), Reggio Calabria la più costosa (579 euro).

In generale, secondo i dati Ispra, crescono i livelli di raccolta differenziata: nel 2014 (ultimo anno disponibile) siamo arrivati a livello nazionale al 45,2% (+2,9% rispetto al 2013), mentre diminuisce del 6% lo smaltimento in discarica che nel 2014 si attesta al 31%. Anche in questo ambito, però emergono differenze territoriali: nelle regioni del Sud viene differenziato meno di un terzo dei rifiuti (31%), al Centro si arriva al 40,8% e al Nord al 56,7%.

Regioni virtuose nello smaltimento sono il Veneto e il Trentino Alto Adige, che differenziano circa il 67% dei rifiuti prodotti. Maglia nera invece alla Sicilia dove la raccolta differenziata è ferma al 12,5% (addirittura in diminuzione dello 0,8% rispetto al 2013); segue la Calabria con solo il 18,6% ma un incremento positivo del +3,8%.