Grumo Nevano, IL SEI PERCENTO DEL VALORE MONETARIO, IL NOSTRO PIL. L’ESEMPIO DELL’OPERA DEI 48 ALLOGGI

Qualcuno mi sta chiedendo da ieri sera cosa volesse significare la stabilità al 6 percento per la nostra città. Ve lo spiego.

Prendo esempio da Wikipedia per la definizione del PIL (Prodotto Interno Lordo)  che è il valore monetario totale dei beni e servizi prodotti in un Paese, da parte di operatori economici residenti e non, per un periodo di tempo, generalmente un anno, e destinati al consumo dell’acquirente finale, agli investimenti privati e pubblici, alle esportazioni nette (esportazioni totali meno importazioni totali). Non viene quindi conteggiata la produzione destinata ai consumi intermedi di beni e servizi consumati e trasformati nel processo produttivo per ottenere nuovi beni e servizi.

A Grumo Nevano anche noi abbiamo un PIL ed  molto più alto di quello campano, nazionale, gli analisti grumesi, i politologi, dicono che dovrebbe viaggiare intorno al 6 percento. A un PIL alto, generalmente però seguono delle aspettative di rialzo dei tassi d’interesse, cosa non buona per lo sviluppo economico territoriale. Qualcuno potrebbe dire, ma quali tassi d’interesse? A Grumo Nevano mica abbiamo una Banca Centrale? No, nessuna Banca Centrale, ma abbiamo un Municipio dove si amministrano i soldi dei cittadini, e dove, per ottenere una stabilità economica e politica scadente come l’attuale, occorre tenere alto il Prodotto Interno Lordo, di conseguenza alzare i tassi d’interesse del costo del denaro, nel nostro caso dei servizi. Si ma il Municipio non è una Banca Centrale Monetaria che presta soldi, si è vero, ma è da considerarsi una Banca Servizi, servizi e opere che hanno un loro valore monetario. Un esempio pratico? Sui 48 alloggi l’opera maggiore in corso di realizzazione, il valore monetario totale dei beni e servizi che andranno prodotti dall’opera, è molto alto tanto da contribuire in maniera determinante a far salire il PIL grumese attorno al 6 percento. La conseguenza per i cittadini? Una forte concentrazione di risorse su servizi non indispensabili che invece potrebbero essere dirottate su altre opere collettive, ciò non produce un beneficio reale per la comunità, unici a beneficiarne sono gli attori, gli operatori, la politica che diventa stabile. Ma in questi casi la stabilità costa, ecco perchè ho titolato il 6 percento, inteso come prodotto interno lordo.