VAI GIOVANNA, VOLA SEMPRE PIU’ IN ALTO. LETTERA DI UN PAPA’ ALLA FIGLIA.

Ci siamo Giovanna, mancano poche ore, da venerdì mattina dovrò preparare un posto in meno a colazione, dopo 29 anni.

Non sarà facile per me e per mamma rinunciare al quotidiano grido : Giovanna è tardi, alzati!. Il matrimonio rappresenta uno dei momenti più belli e attesi per due innamorati pazzi come te e Franco, anche per me e mamma lo è stato e lo è tutt’ora. Un sogno. L’altro giorno, ripassando foto e video che ci hanno accompagnato in questi 29 anni, pensavo: io e mamma abbiamo fatto e stiamo facendo tanti sacrifici, sarà felice la nostra Gio’? Era un semplice pensiero di due genitori che amano i propri figli, ma dal pensiero e dal film di questi anni, dal tuo sguardo, ho ricavato una certezza: si, Giovanna è felice, è Franco che illumina la sua felicità. Ed io sono contento, mamma è contenta, anche se gli mancherà quel grido, alzati è tardi. Fa niente, sarò io ad alzarmi qualche minuto più tardi. Mi hai regalato i giorni più belli della mia vita: quando sei nata, quando sei diventata dottoressa, tra poco, quando sull’altare pronuncerai  il si. L’altro momento più importante della mia vita lo sai, ha un nome, e si chiama Angela, tua mamma.  Certo  è che da quel giorno che in macchina, sul sedile posteriore, all’improvviso con una smorfia preoccupata urlasti: babbo, babbo ho perso il dentino!, e’ passato del tempo, ma quella espressione, quel dentino andato perso, è  rimasto e rimarrà sempre nel mio cuore.  Vai Giovanna, vola sempre più in alto, rimani ancorata al tuo modo di essere e pensare, ai valori che sempre ci hanno accompagnato. Quelle grida mie e di mamma, alzati e tardi, racchiudono tante cose, tante emozioni, non sono state inutili, ne sono certo. La vita è dura, ci saranno tanti ostacoli da superare, ma sono convinto che sei pronta  a tutto  perchè l’hai già dimostrato in passato e sei stata grande, come lo sei oggi.  Se  avrai bisogno di babbo tuo, io ci sarò sempre, insieme a mamma tua. Ad abbracciarti sempre più forte. Auguri.

giovanna e franco sul roma