Ormai la politica nei nostri territori, salvo rari casi, si basa sull’esercizio del potere per incassare tre cose: mazzette, appalti e incarichi professionali. E quando in questo sistema, si introduce qualche elemento di rottura, i sindaci vengono sfiduciati e mandati a casa, le amministrazioni saltano, i funzionari vengono minacciati. Al netto dei filosofi della “politica” dei nostri territori – ovvero i primi probabilmente ad essere percettori di mazzette – purtroppo è questa l’amara realtà che trascina le amministrazioni al fallimento e le città al degrado e all’abbandono più assoluto. Troppi sono i mendicanti che stazionano in pianta stabile nei pressi dei cancelli e dei cortili dei Comuni, delle porte degli uffici comunali ad aspettare la mazzetta di turno, la concessione edilizia da aggiustare, la ditta che si aggiudica l’appalto di turno. E in questo sistema assumono ruoli determinanti funzionari corrotti che attendono le indicazioni o dai clan della camorra o dai “politici”, ovviamente compreso mazzette anche per loro. Caivano è l’ultimo episodio dei tanti che leggiamo dalle cronache quotidiane e purtroppo fa capire che il fenomeno non si ferma ma si moltiplica. Determinante il lavoro della DIA, dei Carabinieri, della Polizia e della Guardia di Finanza attraverso le irrinunciabili intercettazioni specialmente in quei territori che all’apparenza sembrano isole felici ma che nascondono forse il peggio di questo sistema corruttivo, quel peggio che soltanto lo strumento delle intercettazioni, della denuncia di azioni estorsive, può finalmente emergere ed essere combattuto attraverso le misure restrittive previste dal codice penale. Un grazie a tutte le forze dell’ordine impegnate in questa lotta al crimine e alla corruzione, ma un plauso particolare va ai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, baluardo per la difesa della legalità nei nostri territori a nord di Napoli