Grumo Nevano, CHIUSURA SERALE SALE GIOCHI, “IL MATTINO” METTE IN RISALTO L’ORDINANZA DEL SINDACO DI BERNARDO

fonte Il Mattino – Giuseppe Maiello
GRUMO NEVANO. “Riflessi sulla quiete pubblica e sulla sicurezza urbana”, sono i motivi che hanno portato il sindaco, Gaetano Di Bernardo, a varare la prima ordinanza del suo mandato, sugli orari di attività delle sale gioco. Anche se in realtà il vero obiettivo è quello di arginare gli effetti sociali del gioco patologico. Un primo passo. Visto che Grumo, 18000 abitanti circa, con un reddito pro capite di 14 mila euro, spende ogni anno a testa, 800 euro. Nell’anno appena censito sono stati bruciati 14 milioni di euro. Solo di scommesse legali. Il 65% nelle videolottery e nelle new slot, (o awp), presenti anche in bar e tabacchi. Nello stesso anno i grumesi hanno speso 4 milioni di euro per le scommesse virtuali e quasi altrettanto per le lotterie tradizionali. Ludopatia, piaga sociale: l’Asl Napoli 2 Nord ha attivato due sportelli per le new addiction, le nuove dipendenze, uno di questi proprio a Grumo Nevano (l’altro ad Afragola). Considerazioni che hanno portato il primo cittadino ad individuare un qualche rimedio che possa quanto meno arginare il fenomeno. La materia, delicata, è peraltro oggetto di contenzioso (Tar, Consiglio di Stato) in altre città. L’unico campo in cui il sindaco poteva intervenire, è quello della pubblica sicurezza. Di Bernardo ha quindi deciso di cominciare a regolamentare gli orari: le sale gioco potranno restare aperte complessivamente 8 ore al giorno, dalle 10 alle 22 in periodo invernale, fino alle 24 in quello estivo, con pausa pranzo. Con l’ordinanza il sindaco ha imposto anche la disattivazione degli impianti di illuminazione e delle luci segnaletiche monitor nelle ore di inattività delle sale. Anche se viste le conseguenze socio sanitarie delle ludopatie, secondo il Consiglio di Stato – chiamato a decidere sulla legge regionale della Puglia in merito – essendo il sindaco, nel suo territorio autorità che presiede la salute pubblica, avrebbe tutti i titoli per altre competenze. L’ordinanza ha valore sperimentale ed a tempo determinato: avrà durata di un anno. Da quanto si intuisce, prelude però ad un intervento più articolato. “Non credo che questa sia la soluzione migliore, visto che i nostri comuni non hanno soluzione di continuità, per cui chi vuole scommettere può recarsi nel centro vicino: credo che questo problema vada affrontato in un ottica più ampia” dice il sindaco. Un dato di confronto: Casandrino, comune vicino, meno di 15mila abitanti, reddito pro capite simile a quello di Grumo, scommette più del doppio: 35 milioni di euro (2482 pro capite). “Ben vengano queste iniziative, ma ci auguriamo che diventino corali, i dati in questa fascia di territorio sono preoccupanti, stiamo organizzando qui un convegno per la prevenzione della ludopatia con esperti e tecnici, per il mese di settembre, coinvolgendo scuole, asl, associazioni” dice Eleonora Iocco, presidente provinciale Adiconsum, associazione dei consumatori che a livello nazionale sta portano avanti l’iniziativa “Non fare della tua vita un gioco”.