Grumo Nevano, 60 anni di cementificazione aumentata vertiginosamente negli ultimi 30: le foto a confronto. In giunta arriva ufficialmente Flagiello

Una foto aerea della fine degli anni 40, ci mostra come, rispetto ad oggi, c’è stato un aumento vertiginoso delle aree cementificate al posto del verde, delle zone agricole, ancor più negli ultimi 30 anni con una politica urbanistica nell’edilizia privata fin troppo accomodante, al netto di chi invece abbatte e costruisce secondo le norme per esigenze personali e familiari. Abbiamo posto a confronto l’area nella foto con una di oggi inquadrata nella stessa prospettiva, partendo dal basso, dalla Basilica di San Tammaro e guardando verso Frattamaggiore. Si nota come da Piazza Cirillo verso Nevano e verso Corso Garibaldi c’è stato un continuo cementificare, come da piazza San Pasquale verso viale 24 Maggio. Eppure la popolazione di fine anni 40 a Grumo Nevano non era tanto lontana da quella attuale. Si certo, il progresso tecnologico, le nuove esigenze abitative, i comfort, la modernità non poteva non creare zone urbanizzate al passo con i tempi, ma è pur vero che negli ultimi anni c’è stato un abuso nell’applicazione o interpretazione delle norme che prevedono l’incremento volumetrico dei manufatti che ha determinato zone sature e in alcuni casi, cancellato testimonianze di palazzi che hanno fatto la storia di Grumo Nevano. Adesso l’obiettivo maggiore, il più appetitoso,  sono i terreni rimasti e si spera almeno che nel prossimo documento di programmazione urbanistica, il PUC, si faccia in modo da difendere quel poco che è rimasto e non rifare sempre gli stessi errori personalizzando qualche interesse di pochi rispetto alla salvaguardia degli interessi generali. In giro circolano troppe voci di business speculativi da parte di soggetti interessati alla compravendita di terreni per poi posizionarli a proprio piacimento nel documento urbanistico, ma di questo se ne occuperanno altri. Se questo accadrà potremo tranquillamente dire e indirizzare i nostri figli a vivere definitivamente altrove, ma si spera sempre in una politica più ambientalista, meno arrogante, con senso civico e non a chiacchiere per mantenersi le poltrone, che si opponga a certe dinamiche speculative e ne prenda le dovute distanze. La presenza dell’ex responsabile dell’ufficio tecnico sia in lavori pubblici che nell’urbanistica, Ing. Salvatore Flagiello, indubbie le sue qualità professionali, sarà di grande aiuto laddove con la sua esperienza di questi anni, ha ben presente l’attuale stato urbanistico, di cosa è successo in questi ultimi decenni, quali sono le correzione e le proposte per avere un PUC immune da personalizzazioni. Negli anni ogni amministratore, nessuno escluso, chi più chi meno, avrà commesso qualche errore di valutazione o prodotto atti che non tenevano in debito conto l’impatto ambientale nel tempo di certe concessioni: è arrivato il momento di correggere e non predisporre cose, uomini e mezzi, per quelle basi politiche occorrenti ad ignorare le attività speculative. L’invito è quello che tutti i soggetti istituzionali e di controllo, possano vigilare sulle scelte amministrative future, contrastare e denunciare eventuali pressioni per imporre azioni speculative dannose alla comunità.