GRUMO NEVANO. Peppino Landolfo “La tragedia della guerra in Ucraina. Il pacifismo internazionale marci per le strade di Kiev, di Odessa per fermare le bombe e non in via Montenapoleone”

È dallo scorso 24 febbraio che assistiamo impotenti, alla escalation della guerra in Ucraina. Immagini strazianti di civili massacrati, bambini impauriti con gli sguardi persi nel nulla, genitori in fuga per cercare di mettere in salvo i loro figli, anziani lasciati soli. Una corsa verso la salvezza spesso stroncata dalle bombe e dai missili, senza pietà. Oltre due mesi durante i quali, nessun capo di Stato, è riuscito ad avere quella capacità di mediare, di porre un freno alle stragi di innocenti. Eppure da noi, in Italia, in Europa si discute tantissimo, senza però tirare fuori una strategia efficace per fermare il conflitto. Nelle istituzioni repubblicane, nei talk televisivi, nei partiti, emergono spesso posizioni dettate da rigurgiti ideologici capaci addirittura di affermare che le stragi sono una finzione, i morti di Bucha sono attori. Da voltastomaco ascoltare le idiozie balbettate da alcuni comunisti amanti dell’armata rossa della fu Russia di Stalin. Al netto delle porcate intrise di odio da parte di chi ogni tanto appare sui social per offendere senza darsi uno sguardo in casa propria, spesso si rimane allibiti quando certe affermazioni giungono con insistenza da voci ritenute “qualificate” nonostante una realtà documentata e provata. Tanto di cappello a chi scende in piazza per manifestare la pace: chi è che non la vuole? A cosa serve una marcia della pace per le strade di Napoli o Milano e non nelle strade di Kiev? Il pacifismo internazionale arcobaleno, si dia appuntamento nelle strade di Odessa, di Kiev, di Mariupol, è là che occorre manifestare. È là che occorre fermare le bombe. E senza le armi di difesa, si è capaci di fermare i missili sovietici? Non si può fare la resistenza facendo propaganda nei salotti o passeggiando con un vessillo giallo blu griffato per via Montenapoleone. La resistenza contro l’invasore, non ha colore, non appartiene a nessuna parte politica, in tutte le parti del mondo serve a rendere i popoli liberi, a conquistarsi la libertà individuale, oggi tocca al popolo ucraino resistere, lottare per la propria autonomia, a qualunque costo, con uomini e armi di difesa.

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