Grumo Nevano, NEL RICORDO DI “TAMMARO ROMANO” A 30 ANNI DALLA SUA MORTE. UNA BORSA DI STUDIO FINANZIATA DALLA VEDOVA CONCETTA DI GIORGIO

4 Aprile 1988 – 4 Aprile 2018. A trentanni dalla scomparsa del Sovrintendente Capo della Polizia di Stato Tammaro Romano, Medaglia d’Oro al Valor Civile, mercoledì 4 Aprile 2018, dalle ore 10.30 nella piazza a lui dedicata, ci sarà la cerimonia di commemorazione nei pressi del cippo marmoreo.

Rispetto agli anni precedenti, nell’occasione del trentennale, la vedova Concetta Di Giorgio, ha voluto istituire due premi da 200 euro cadauno da assegnare a due ragazzi delle scuole medie dell’Istituto Comprensivo Matteotti – Cirilllo che abbiano svolto il miglior elaborato sulla seguente traccia: “4 Aprile 2018: Grumo Nevano ricorda Tammaro Romano, il Sovrintendente Capo della polizia di Stato, che il 4 Aprile 1988, mentre adempiva il proprio dovere, sacrificò la sua vita in nome degli ideali in cui credeva: il senso della giustizia, della legalità. Quando si muore per ciò in cui crede non si muore invano, morire per un ideale significa vivere per sempre nella vita degli altri, come esempio, come monito a costruire un mondo migliore, applicando quei principi e quei valori che danno un senso all’esistenza individuale e comunitaria”. I migliori elaborati saranno premiati  al termine della cerimonia di deposizione sul cippo marmoreo, di un omaggio floreale a nome del Capo della Polizia.

TAMMARO ROMANO, Morì il 4 Aprile nell’ospedale Cardarelli di Napoli, dove era ricoverato in seguito alle ferite subite alcuni giorni prima nel corso di una sparatoria con un rapinatore. Il 31 Marzo il sovrintendente principale Tammaro Romano si trovava, libero dal servizio, nel negozio di abbigliamento di proprietà di un amico a Grumo Nevano (NA) quando vi fecero irruzione armi in pugno due giovani rapinatori urlando “Dateci i soldi!”. Il sovrintendente Romano reagì estraendo la propria pistola d’ordinanza e puntandola contro uno dei criminali il quale però ingaggiò con lui una violenta colluttazione nel corso della quale entrambi premettero il grilletto delle rispettive pistole. Il sottufficiale venne colpito da un colpo di pistola alla base della nuca ma prima di crollare riuscì a sparare a sua volta ed a ferire il bandito ad una gamba. Il rapinatore, nonostante la ferita subita,  riuscì a fuggire, dopo essersi impossessato della pistola del poliziotto. Il sovrintendente Romano venne portato immediatamente all’ospedale Cardarelli di Napoli ma le sue condizioni apparvero subito disperate, dato che il proiettile aveva danneggiato il midollo spinale, provocando un esteso edema cerebrale che ne provocò la morte. Il sovrintendente principale Tammaro Romano prestava servizio presso il commissariato del quartiere Montecalvario a Napoli, dove era comandante della Squadra di Polizia Giudiziaria. In Polizia da circa 18 anni in precedenza aveva prestato servizio presso il Commissariato di Ischia  e presso il Reparto Mobile. Alla sua memoria venne concessa la Medaglia d’Oro al Valor Civile. Tammaro Romano lasciò la moglie e tre figli. Fonte: “Il Mattino” del 5 Aprile 1988