Peppino Landolfo “ERGASTOLO O PENA DI MORTE PER I MAZZETTARI DELLA POLITICA? ECCO COME FANNO I CINESI”

La Cina è uno dei paesi dove è ancora in vigore la pena di morte. Alcuni tipi di reati vengono sanzionati duramente e anche per i politici corrotti, se non confessano il reato e non si adoperano per restituire il denaro sottratto possono subire la stessa condanna.Voi lettori cosa ne pensate dei mazzettari della politica che ogni giorno rubano i soldi del popolo coscienti di non avere mai alcuna condanna proporzionata al reato commesso, in un paese democratico dove non c’è pena di morte?

E dunque se un politico si appropria indebitamente di soldi pubblici o riceve delle tangenti può essere condannato e ucciso. Se viene restituito il denaro la pena viene sospesa e commutata nell’ergastolo. Recentemente all’ex ministro dei trasporti, Liu Zhijun era toccata la stessa sorte. E grazie alla sua collaborazione per recuperare parte dei fondi sottratti si è potuto salvare ma solamente in cambio del carcere a vita. Certamente non va meglio in quei paesi dove i reati vengono sanzionati in maniera blanda, o addirittura del tutto ignorati. L’Italia, ad esempio, è uno dei paesi dove c’è il maggior indice di corruzione, con moltissimi politici corrotti, e una cospicua presenza della criminalità organizzata. Anche l’impunità e l’assenza della certezza della pena, che inevitabilmente potrebbero provocare ulteriori vittime innocenti, sono inaccettabili. Voi lettori cosa ne pensate?

Articolo tratto da www.postvirale.it